Il professional wrestling è mutato nel corso degli anni, perché se una volta la maggior parte dei lottatori proveniva da famiglie che già portavano avanti questa professione, al giorno d’oggi (specialmente grazie alla WWE) anche atleti provenienti da altri sport possono provare a cimentarsi sul ring, oppure magari un fan si appassiona alla disciplina da piccolo o da ragazzino ed ecco che subito sogna di diventare campione. È proprio questo il caso di Mariah May, atleta inglese di cui voglio parlarvi.
Vi stupirà forse vedermi scrivere di una worker che in realtà ha solo sei anni di carriera alle spalle al momento della stesura di questo testo, ma la verità è che in questi pochi anni, specialmente negli ultimi due, ha stupito talmente tante persone con la sua rapida ascesa che mi sembrava brutto sprecare l’occasione di scrivere qualcosa sul suo conto per far capire anche meglio a chi la conosce poco, o a chi sta per conoscerla con il suo arrivo in WWE, come mai il futuro di Mariah May è così brillante.
Le origini di Mariah May
Nata Mariah May Mead il 4 agosto 1998 a Londra, Inghilterra, da piccola si è appassionata al professional wrestling seguendolo insieme ai suoi due fratelli maggiori, tanto che ha raccontato ai microfoni di Denise Salcedo che spesso restava sveglia fino a tardi per guardare la disciplina di cui però non riusciva a parlare con le sue coetanee che non erano molto interessate. Ha portato avanti questa passione per tutto il resto della sua adolescenza fino a che non è diventata abbastanza grande e abbastanza coraggiosa da decidere di buttarsi e provare a farne una carriera come aveva sempre desiderato.
Come molto spesso in realtà accade per le wrestler donne, Mariah non ha iniziato subito dal ring, ma ha fatto la ring announcer per parte del 2018, finché non ha avuto la chance di debuttare come performer sul ring il 2 febbraio 2019 con il nome di Mariah May, il suo vero nome che però sul ring funzionava benissimo, andando addirittura a combattere contro Nina Samuels a WWE NXT UK e perdendo. Nonostante un tryout nel giugno del 2019 con la federazione di Stamford, Mariah non è stata messa sotto contratto e ha quindi continuato il suo percorso nelle indipendenti: noto è stato il suo percorso in RevPro dove ha tentato anche di diventare campionessa e ha avuto modo di affrontare anche la nostra Laura Di Matteo. Sempre nelle Indies, ha vinto vari titoli tra cui l’Apex Women’s Championship, lo Slammasters Women’s Championship, il Big League Wrestling Women’s Championship e lo United Wrestling UK Championship.

Non contenta di questo successo in UK, Mariah May ha iniziato ad esibirsi anche negli Stati Uniti e in tutta l’Europa, avendo modo di confrontarsi con qualsiasi tipo di lottatrice e di conoscere quelle che pian piano sono diventate le sue colleghe, tra chi aveva iniziato più o meno nei suoi stessi anni, chi poco dopo e chi già nel business si era fatta le ossa. In tutto questo è importante sottolineare che oltre ad una run in singolo, Mariah spesso si è affiancata ad altre lottatrici per piccole run in tag team. E vorrei anche citare la sua partecipazione ad uno show della federazione italiana EPW in cui ha sfidato la nostra amatissima Queen Maya.
Il Glamour chiama in STARDOM
Dai suoi inizi nel 2019 quindi, Mariah May è cresciuta tanto girando il mondo con il suo lottato e arrivando ad attirare nel 2022 l’attenzione di una federazione molto speciale decisamente distante dalla sua casa nel Regno Unito: stiamo parlando ovviamente della STARDOM, federazione di wrestling femminile giapponese fondata da Rossy Ogawa e successivamente acquistata dalla Bushiroad.
Qui in STARDOM, dove ha debuttato a Dream Queendom 2, la wrestler inglese ha iniziato davvero a carburare e a mettersi sotto i riflettori affiancando una figura ancora oggi di rilievo nel wrestling femminile, ovvero Mina Shirakawa. Infatti insieme a lei e Xia Brookside, al momento wrestler TNA, Mariah ha formato la stable Club Venus che l’ha portata prima a partecipare al famoso Cinderella Tournament del 2023 (anche se è purtroppo stata eliminata al secondo round) e poi a vincere un match con Mina Shirakawa contro Ami Sohrei e Mirai che ha permesso alle due di lanciare una sfida per i Goddesses of Stardom Titles, vincendoli in occasione di STARDOM Sunshine 2023. Come se non bastasse, Mariah ha anche partecipato al 5Star Grand Prix nel 2023 arrivando a sfidare il 30 settembre 2023 Hanan in quello che è stato il suo ultimo match in STARDOM.

Nonostante l’addio, Mariah è tornata nel 2024 nella federazione Joshi per partecipare a STARDOM American dream 2024 riunendosi con Mina Shirakawa e Xia Brookside, perdendo però contro il team formato da Mayu Iwatani, Momo Kohgo e Tam Nakano.
La AEW diventa il suo Red Carpet
Il duro lavoro di Mariah May in STARDOM non è assolutamente passato inosservato, tanto che una federazione che collaborava con quella nipponica l’ha notata e si è fatta avanti per metterla sotto contratto: sto parlando della All Elite Wrestling.
La lottatrice inglese si è infatti presentata ai fan della AEW nella puntata di Dynamite dell’8 novembre 2023, in un segmento con RJ City, dicendo al microfono di essere una super fan di ‘Timeless’ Toni Storm, che nei mesi successivi l’ha poi adottata come sua protégé. Con il passare del tempo i fan hanno messo insieme i puntini iniziando a capire che questa alleanza e questa storyline erano fortemente basate su un film che si chiama “Eva contro Eva”, un classico della Hollywood di altri tempi in cui si gioca con la dinamica di idolo-fan in cui la fan rimane accanto alla star del momento finché non assorbe praticamente tutta la sua essenza e supera la sua fama cercando di oscurarla. E attenzione, perché stiamo parlando anche di un azzardo da parte della federazione perché nel film ci recita un mostro sacro come Bette Davis, quindi non sarebbe stato facile per le due alla base riuscire a stare dietro ad una star simile, ma come abbiamo poi sperimentato, la preoccupazione è stata spazzata via quando tutto quanto è diventato un capolavoro.

Questa storyline, ideata per la maggiore proprio da RJ City anche se a lui non piace prendersene il merito, è stato un vero e proprio successo che ha proiettato Mariah May e Toni Storm verso vette raggiunte raramente da due donne nel professional wrestling, tanto che le due hanno ricevuto degli elogi importanti da parte di tutta la comunità del business, con la ‘Timeless’ che si è anche aggiudicata il primo posto nella 2025 PWI Women’s 250 grazie al suo reinventarsi come Diva di Hollywood, ai suoi promo e al suo lottato sul ring. Mariah e Toni sono state il matrimonio perfetto per una divisione femminile AEW che molto spesso fatica a funzionare, tanto che a mio parere hanno anche oscurato in men che non si dica il debutto di Mercedes Moné che potenzialmente poteva togliere loro tanto ma non c’è riuscito.
La loro alleanza prima e la loro rivalità dopo sono state pura poesia, simbolo di un intrattenimento che spesso la All Elite ha rinnegato, definendosi “la federazione che fa pro-wrestling e non sport entertainment”. Questa storyline, però, è stata la dimostrazione che nel wrestling anche la parte “intrattenimento” è fondamentale, e se fatta bene non toglie nulla a ciò che tecnicamente gli atleti ci propongono sul ring, anche perché i match tra Mariah e Toni sono dei piccoli capolavori di lottato e storytelling.
La loro rivalità nello specifico è partita quando Mariah May ha vinto l’Owen Hart Foundation 2024 Women’s Tournament sconfiggendo in finale Willow Nightingale, compiendo un turn heel definitivo su Toni Storm e attaccandola brutalmente con anche la famosa scarpa che la neozelandese amava lanciare in giro dicendo, “Watch for the shoe”; le due ci sono andate pesanti con colpi che le hanno fatte anche sanguinare. Il tutto poi sembrava poter culminare in un match a AEW All In 2024 in quel di Londra, casa di Mariah, quando proprio la wrestler inglese si è portata a casa, dopo uno scontro spettacolare, l’AEW Women’s World Championship, facendo sparire per un po’ dalle scene ‘Timeless’ Toni Storm, che solo qualche mese dopo ha fatto il suo ritorno come la vecchia versione di se stessa, facendo disperare i fan, ma si trattava solo di un trucco per depistare la campionessa, sua ormai nemica, con le due che ci hanno regalato quello che è stato un perfetto finale.

Due sono stati i match definitivi che hanno messo la parola “fine” ad una storyline che sapevamo già ci avrebbe lasciato un vuoto incolmabile dentro, entrambi con il titolo femminile mondiale in palio. Il primo si è svolto a AEW Grand Slam Australia, un evento alquanto controverso perché inizialmente era stato annunciato come PPV in uno stadio più grande, poi è stato spostato in un luogo più piccolo ed è stato definito uno speciale quando non ha fatto abbastanza vendite (e anche se Tony Khan vi dice il contrario, è così). E qui già sapevamo come sarebbe andata, perché infatti ‘Timeless’ Toni Storm si è ripresa facilmente il titolo che le apparteneva, e anche se il risultato non è stato poi così tanto un problema, l’amaro in bocca è rimasto per una conclusione così poco poetica da un certo punto di vista dopo tutto quello che avevamo visto. La AEW ha annunciato poi che le due si sarebbe affrontate a Revolution 2025 con i fan che hanno chiesto a gran voce il main event per questo scontro, main event che però non è arrivato, e gira voce, non confermata, che probabilmente non è stato messo in chiusura dello show perché già Tony Khan sapeva dell’addio dell’inglese alla volta della WWE. Ma aldilà di questo, finalmente in quell’occasione tutto è tornato ad essere all’altezza della rivalità proposta fino a quel momento dalle due.
In questa occasione ci era stato promesso un “Hollywood Ending”, ciò significa che una volta suonata la campanella di fine contesa, si sarebbe chiuso tutto il cerchio tra Mariah May e Toni Storm, ci sarebbe stata la fine definitiva, quella bella, quella poetica che per forza di cose va a danneggiare qualcuno per proteggere qualcun altro. Le due atlete ci hanno donato un match immenso, un match da pelle d’oca che non ti fa dormire la notte e nemmeno la mattina successiva se sei stato in piedi a fare nottata per guardare il PPV, e hanno fatto l’interpretazione della vita pensando di dover lasciare un ricordo dolce e per niente amaro al pubblico che tanto le ha applaudite fortemente ad ogni singolo passo che hanno fatto in tutti quei mesi. Mariah è diventata Toni, Toni è diventata Mariah, prima sono diventate un tutt’uno e poi due cose separate, ma sono rimaste una cosa per l’intero arco narrativo: delle leggende.

Non l’ho citato in mezzo al racconto della loro storyline, ma quel faccia a faccia prima di AEW Revolution da brividi in cui Toni Storm le ha detto che l’ha condannata ad un’esistenza di mediocrità e che la sua vita e carriera continueranno ma non saranno mai grandiose e tutti si dimenticheranno di lei è stato qualcosa di meraviglioso. Penso che fosse un promo, sapendo cos’è accaduto dopo, davvero sentito da parte della campionessa perché probabilmente sapeva già che Mariah sarebbe andata in WWE, terra che non è stata clemente con lei, anzi, che l’ha quasi rovinata finché non ha ritrovato la gloria in AEW, e quindi ha voluto avvertirla in qualche modo, ma quell’avvertimento a Mariah non interessava, perché lei aveva un sogno ed era determinata a seguirlo.
Riparte tutto dalla WWE
Dopo AEW Revolution, Mariah May non si è più fatta vedere in All Elite e sono iniziate a circolare notizie di una scadenza di contratto con la federazione che l’avrebbe portata in WWE finché è stata tolta dalla pagine del roster del sito AEW il 30 maggio, facendo discutere tutto il wrestling web.
Ed è qui che il mio racconto, almeno per ora, in futuro si vedrà, sulla carriera di Mariah May si conclude, perché ha appena debuttato a WWE NXT il 3 giugno 2025 puntando subito all’NXT Women’s Championship alla vita di Jacy Jayne che fin da subito, dopo aver vinto la cintura in fretta e furia da Stephanie Vaquer che doveva di corsa andare nel main roster (chissà perché poi tutta questa fretta), è sembrata una campionessa di transizione, con la Glamour che è pronta già a strapparle l’oro dalla vita.

Non so come sarà ovviamente il percorso di Mariah May in WWE, solo il tempo ce lo dirà, ma dovreste sapere che questo è sempre stato il suo grande sogno nel professional wrestling. Un tempo, Mariah May si comportava esattamente come tutti noi fan della disciplina: commentava gli show, faceva i complimenti a certe worker, andava agli show specialmente WWE e poi pensate un po’, comprava il merch delle Superstar della federazione di Stamford e si fotografava postando tutti sui social. E qui mi ricollego all’introduzione di questo articolo quando vi ho parlato dei vari tipi di wrestler, perché lei è proprio una di quelle che è partita come una grande fan della WWE e ora è lì, è proprio sotto i riflettori, letteralmente, della federazione, e a breve sarà anche su quel ring che ha tanto sognato, che nel 2019 le sembrava lontano, quasi come un miraggio. E no, ve lo dico chiaramente, Mariah May non è una stronza che ha usato la STARDOM per arrivare in AEW e la AEW per arrivare in WWE; Mariah May è una persona che ama il wrestling, che ne ha fatto una professione, che ha fatto la gavetta nelle Indies, che è stata notata dalla STARDOM e lì ha saputo distinguersi e avviare la sua carriera come mai fatto prima, che una volta arrivata in AEW si è presa i riflettori dimostrando di essere in grado di lavorare come personaggio e come wrestler accanto ad altre grandi performer, che ha dimostrato di avere una personalità che non può essere messa in un angolino. Mariah May ha lavorato sodo a livello mille con il turbo per non perdere tempo e arrivare a 26 anni in WWE, la Terra Promessa per lei, e ora è pronta a vivere quello che è stato il suo sogno fin dall’inizio, sogno che ha raggiunto con il duro lavoro, strategicamente per scalare più veloce che poteva, perché se per gli uomini la carriera può essere trascinata fino alla morte (vero Ric Flair?), per le donne il tempo stringe e lei ha fatto sì di non sprecare neanche un secondo in più dove non pianificava di stare, e questo dovrebbe essere un esempio per chi fa un lavoro che ama: non accontentatevi, se avete un sogno inseguitelo, se avete un obiettivo raggiungetelo e spremete tutto quello che potete spremere per farvi notare, perché la vita è una sola. Mariah May è il simbolo del sacrificio e del duro lavoro, del rimboccarsi le maniche anche quando la federazione per cui tanto sognavi di lottare ti ha detto no e poi ti è venuta a cercare appena ha visto quanto sei diventata grande.
Considerazioni finali
So che questo Articolo Tra Le Corde è un po’ corto rispetto ad altri a cui vi ho abituati, ma come ho già scritto la carriera della wrestler inglese è davvero corta, ma ci tenevo comunque a parlarvene, anche perché da quando è arrivata in AEW mi sono molto affezionata a lei, e vedere tutti parlare di quello che potrebbe fare ora che è “a casa”, mi emoziona parecchio.
Sicuramente uno dei più bei ricordi che ho da quando mi occupo di wrestling femminile è proprio il percorso che ho fatto da fan e da content creator insieme a Mariah May e Toni Storm con la loro storyline e il pensiero di poter vedere potenzialmente ancora la bionda creare qualcosa di magnifico in una federazione dove lottano alcune delle mie wrestler preferite, mi rende molto felice.
Il mio augurio per Mariah May è che la WWE possa davvero sfruttare il suo talento e questo suo amore verso la federazione per fare di lei uno dei volti che possano rappresentarla in diverse occasioni, e vorrei tanto anche che potesse lottare nei dream match che tanto ha sognato. Non c’è niente di più bello per me che vedere le persone che realizzano i propri sogni perché io stessa ne ho inseguiti, e continuo ad inseguirne, tantissimi.
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Donne Tra le Corde non detiene nessun diritto su i marchi, immagini e loghi riferiti alla STARDOM, RevPro, All Elite Wrestling, WWE inc, o altre federazioni e fonti citate in questo articolo. Credits a tutti i fotografi che hanno scattato le foto presenti nell’articolo. L’articolo è stato scritto e curato da Rachele Gagliardi, fondatrice e blogger di Donne Tra Le Corde. Revisione di Irene Zordan.