Il meglio e il peggio del wrestling femminile: 2023 edition

Siamo già al terzo anno di analisi del meglio e del peggio del wrestling femminile in un anno solare e c’è da dire che questo 2023 ci ha messo di fronte diversi alti e bassi per le donne nel business, e soprattutto, quando abbiamo toccato il fondo lo abbiamo toccato davvero, ma quando abbiamo toccato il cielo lo abbiamo fatto davvero, capite cosa intendo? Non ho trovato situazioni che fossero una via di mezzo, o è stato tutto bianco o tutto nero, e forse da un lato è positivo perché non ci ritroviamo a vivere nel limbo.

Come gli anni scorsi, vi premetto che questa non sarà una classifica e cercherò di scrivere dei pensieri brevi ma completi, dato che comunque il materiale è tanto, fornendo principalmente il mio punto di vista su quelli che penso siano stati oggettivamente i momenti migliori e peggiori dell’anno e descrivendo quanto accaduto, cercando di seguire un ordine cronologico nelle cose più specifiche, mentre quelle generiche saranno messe in ordine sparso dopo quelle precedenti. In più, ometterò esperienze prettamente personali concentrandomi su quello che è accaduto nel wrestling di per sé, anche se voglio che sia chiaro che sono la persona più grata del mondo per ciò che sono riuscita a fare anche quest’anno con Donne Tra Le Corde, poiché grazie al vostro supporto questo progetto è cresciuto tantissimo, ancora.

Detto questo, spero possiate apprezzare anche voi i momenti che ho scelto, nel bene o nel male, e ovviamente siete liberi di farmi sapere quali sono i vostri, in un commento a questo articolo o sui social. Buona lettura!

ll meglio del 2023

Mercedes Moné in Giappone

Non potevo non inserire il debutto in NJPW di Mercedes Moné, l’ex Sasha Banks che è andata a vivere il proprio sogno al di fuori della WWE riuscendo ad incantare anche un luogo che non aveva avuto modo di vederla realmente salire sui propri ring, diventando anche IWGP Women’s Champion e regalandoci degli ottimi match. Per quanto io fossi affezionata a lei nella compagnia di Stamford, vederla così felice mi ha scaldato il cuore, e penso che sia segno che non è mai troppo tardi per inseguire un sogno e raggiungerlo.

Rhea Ripley vince la Royal Rumble e conquista il titolo a WrestleMania

Senza alcun dubbio, Rhea Ripley è stata una delle colonne portanti non solo del Judgment Day, ma di tutta la WWE per l’intero 2023, riuscendo anche ad arrivare prima nella consueta classifica annuale di Pro Wrestling Illustrated. In modo particolare da gennaio ad aprile ci ha regalato tante emozioni, vincendo prima la Women’s Royal Rumble, come meritava, e poi il titolo femminile di SmackDown, divenuto poi WWE Women’s World Championship, a WrestleMania, contro Charlotte Flair, in una sentita rivalità che vi ho raccontato anche tramite un editoriale, e in un match che è in assoluto uno dei migliori dell’anno. La wrestler australiana è indubbiamente il presente e il futuro della disciplina, anche se purtroppo più tardi la incontreremo anche nel peggio del 2023, e poi capirete perché.

Lita e Becky Lynch campionesse di coppia

L’anno scorso le due erano entrate nel meglio del 2022 con la loro bellissima rivalità, ma quest’anno ci ritornano per la loro alleanza. Costretta dalle Damage CTRL, Lita è tornata in WWE per aiutare Becky Lynch e le due hanno poi sconfitto IYO SKY e Dakota Kai portandosi a casa i loro WWE Women’s Tag Team Titles, creando una delle coppie più esplosive nella storia del wrestling femminile. Ovviamente hanno lasciato il segno fino ad un certo punto, sia chiaro, il regno è stato breve, ma vedere The Man conquistare quelle cinture con il suo idolo d’infanzia è stato emozionante, e io da grande fan delle due porterò per sempre con me questo momento importante.

Trinity is IMPACT

Se all’inizio ho citato Mercedes Moné che debutta in NJPW, non potevo non inserire anche Trinity che debutta ad IMPACT: l’ex Naomi ha lasciato fin da subito il segno, apprezzatissima dai fans della federazione canadese che non l’hanno discriminata come accaduto a volte in WWE, anche se ricordo sempre che Trinity in America è molto apprezzata a differenza dell’Italia. Qui comunque ha trovato la sua dimensione, i giusti avversari, sì, anche uomini, e le giuste storyline che le hanno permesso di arrivare a conquistare la cintura Knockouts che detiene anche tutt’ora a fine 2023. Inoltre, e questa è una mia impressione, la sua presenza ha fatto da collante nello spogliatoio femminile, unendo ancora di più il gruppo.

Kris Statlander diventa TBS Champion

Dopo quasi un anno di assenza a causa di un infortunio al ginocchio (di nuovo), Kris Statlander ha fatto un ritorno che, non fraintendetemi, è stato abbastanza gestito male, ma che ha comunque permesso alla wrestler di sconfiggere colei che non poteva essere sconfitta, ovvero Jade Cargill, diventando così TBS Champion come doveva probabilmente già accadere prima del suo infortunio. La storyline è stata gestita di fretta e furia perché ovviamente Jade era in scadenza con la AEW e doveva andarsene, ma con questo regno Kris ha regalato ottimi match a chiunque l’abbia sfidata e soprattutto ha regalato il match migliore della sua carriera proprio a Jade, che come sappiamo non brilla sul ring. Mi dispiace solo che il regno sia durato così poco, infatti è finito solo perché Julia Hart è riuscita ad andare over come la Madonna con il pubblico e quando è così sappiamo che la cosa fa gola a Tony Khan che si lancia a capofitto sulla cosa.

Jade Cargill firma con la WWE

Come citato poco qui sopra, ovviamente non posso non inserire la firma di Jade Cargill con la WWE. Anche se la wrestler ancora non si è esibita sul ring, dato che pare abbia ancora tanto lavoro da fare al Performance Center prima di poter lottare, l’abbiamo vista apparire in diversi show come una vera e propria star, perché lo abbiamo già detto che a livello di personaggio è qualcosa di magnetico, e questo dentro di noi ha fatto crescere ancora di più la voglia di vederla debuttare. La metto nel meglio anche come augurio per il futuro, con la speranza che possa davvero stupirci in questa run con la WWE.

Steel Cage Match: Becky Lynch vs Trish Stratus

Qualcuno qui si chiederà come mai io abbia scelto un match preciso e non tutta la rivalità. Semplice, la rivalità è oggettivamente stata una flop, ma ne parleremo più avanti. Questo match però è stato un diamante in mezzo a tutta quella melma: in origine avrebbe dovuto svolgersi a SummerSlam, ma la WWE lo ha tolto forse per lo scarso interesse verso la faida, commettendo così un errore perché col senno di poi è stato un capolavoro, anche questo uno dei migliori match del 2023 e uno dei migliori match nella storia del wrestling femminile a mani basse. Purtroppo ce lo siamo visti a Payback, ma sono felice che Becky Lynch sia rimasta fedele a quello che ha detto Triple H, “Quando la vita ti da dei limoni, fatti una limonata”, frase pronunciata da lui durante la conferenza stampa a SummerSlam quando gli è stato chiesto proprio perché aveva escluso il match dal PLE, ed effettivamente le due hanno tratto il meglio da una situazione non proprio piacevole, e alla fine è andata bene così. Ps: un applauso enorme alle due anche per le citazioni al primo Steel Cage Match femminile di Lita e Victoria, brividi.

Nia Jax torna in WWE

Lo so, lo so. Starete pensando che io mi sia ubriacata prima di scrivere questa cosa e invece sono sobria, principalmente perché sono astemia, quindi potete fidarvi. Però, a parte gli scherzi, capisco come possa risultarvi strano questo inserimento nel meglio, anche io mi aspettavo di metterlo nel peggio, e invece sono stata piacevolmente stupita dal ritorno di Nia Jax in WWE, non tanto per lei in sé perché ha commesso di nuovo vari errori, ma perché è tornata super in forma, ha fatto il suo, e soprattutto è stata inserita bene nei vari contesti a livello di booking. Ho apprezzato soprattutto quello che ha fatto nel match a più donne in Arabia Saudita e, ovviamente, come sta portando avanti la faida con Becky Lynch perché è esattamente quello che ti aspetti, la cattiva che ti aspetti, anche se non so come potrà continuare ad inserirsi bene nella storyline alla fine di tale faida; il 2024 ci porterà consiglio al riguardo?

Becky Lynch: NXT e Grand Slam Champion

Qui devo cercare di non piangere dall’emozione mentre scrivo, ma la verità è che penso che Becky Lynch che solleva il titolo femminile di NXT sia una delle cose più belle di questo 2023. Ci ha messo praticamente dieci anni per conquistare quella cintura e vedergliela alla vita è stato qualcosa di magico, la chiusura di un cerchio che l’ha finalmente ricongiunta con le altre Four Horsewomen, diventando Grand Slam Champion come il resto di loro. Il regno è stato brevissimo, ma in quelle settimane è riuscita a far rinascere un titolo che si era un po’ spento e a mandare over con dei match assurdi tante star che non hanno praticamente mai modo di brillare, tra NXT e il main roster. Oltre che per se stessa, ho trovato magico e poetico il suo scontro con Lyra Valkyria, un chiaro passaggio di testimone che tutti volevamo ardentemente; con questo regno titolato è arrivata ufficialmente la conferma che Becky Lynch è la più grande Superstar donna nella storia della WWE.

Ronda Rousey lascia il wrestling (più o meno)

So che qui incontrerò il parere di molte persone, e spero di non offendere nessun fan della Rowdy, ma è una vera e propria goduria sapere che Ronda Rousey non solo se n’è andata dalla WWE, ma ha anche deciso che non lavorerà più a tempo pieno sui ring di wrestling. Come ho ripetuto varie volte, la sua prima run in WWE è stata anche piacevole, si vedeva che aveva voglia di fare, ma quella tra il 2022 e il 2023 è stata una tortura per i fans e per lei stessa, perché si vedeva che non aveva voglia, che non era in forma quanto prima, e questo è principalmente legato al fatto che dopo il parto della sua prima figlia è tornata dopo circa quattro mesi senza un minimo di preparazione adeguata. Ovviamente non incolpo solo lei della decisione, anche se in primis penso che fosse il caso di non pensare solo ai soldi, ma non ragioniamo tutti allo stesso modo. Detto questo, in generale il suo booking l’ho trovato fiacco e quando ha perso il titolo contro Charlotte Flair a fine 2022 era ovvio che la compagnia, specialmente Triple H probabilmente, non credesse più in lei, rendendosi conto che non era più nessuno, non attirava più nessuno. Di conseguenza, il 2023 è stato abbastanza disastroso, e onestamente mi aspettavo di più dalla sua run come campionessa con Shayna Baszler e soprattutto dalla loro successiva rivalità, che non solo si è conclusa con un bruttissimo match a SummerSlam che ha sancito l’addio della Rowdy alla WWE, ma si è conclusa non lasciando nessun tipo di eredità per la Queen of Spades, che è di nuovo lì, a fare chissà cosa. Ronda è ovviamente poi, come sappiamo, andata nelle indies e in ROH a farsi tre match per sfizio, tutti a Los Angeles dove abita ovviamente perché non vuole spostarsi, però ha detto che ora è concentrata sulla sua famiglia e fattoria, e va benissimo così, non disturbiamola.

La nascita di “Timeless” Toni Storm

Vi dirò, inizialmente ero un po’ scettica su questo personaggio, perché non riuscivo a capire se mi piacesse o no, se avrebbe funzionato e meno, e invece alla fine sembra che tutti ne vadano matti e quindi è un positivo per l’anno. Come poi vedremo più avanti, le Outcasts sono state un fallimento purtroppo, quindi Toni aveva bisogno di qualcosa che potesse elevarla e si vede proprio che questo nuovo personaggio di Diva di Hollywood di altri tempi la rende felice come non mai, e questo è sempre positivo. Ho trovato molto scontata la vittoria del titolo da parte sua, ma alla fine servirà per la storyline con Mariah May che sicuramente sarà un richiamo al film “Eva contro Eva”, e la cosa mi intriga molto. Vedremo come andrà a finire nel 2024, ma intanto ricordatevi: mento in su, seno in fuori e attenzione alla scarpa!

La STARDOM continua a spingere

Passando un po’ più nella parte generica dei momenti migliori del 2023, inizio con il dire che la STARDOM ha sicuramente avuto un anno intenso, cosa che da un lato ovviamente ha fatto bene alla federazione, ma dall’altro l’ha quasi distrutta, e ovviamente per la seconda opzione vi rimando al peggio dell’anno. Però, se guardiamo il lato positivo, c’è da dire che mai come in questo 2023 le Joshi attuali della federazione si sono fatte vedere, attirando l’attenzione di tutti, anche di chi non seguiva la STARDOM, tant’è che si parla sempre di più di collaborazioni importanti con federazioni come la WWE. Sono sicura che anche il cambio alla presidenza della Bushiroad potrebbe essere un buon punto per un nuovo inizio ancora più positivo per Rossy Ogawa e le sue ragazze. Menzione più che onorevole al fatto che alcune Joshi STARDOM si sono fatte il sedere lavorando anche in NJPW.

Il miglior roster femminile al mondo

Ammetto che il titolo è un po’ una provocazione, ma l’ho usato perché è stato Shawn Michaels stesso a dirlo. Ebbene sì, sto parlando del roster femminile di NXT, elogiato da tutti in questo 2023, con tantissime nuove wrestler che hanno avuto l’opportunità di farsi conoscere, ma anche volti già conosciuti, magari visti a NXT UK, che si sono fatti strada verso la cima della montagna. Non so se davvero sia il miglior roster femminile al mondo, ma sicuramente è molto valido, con nomi come Blair Davenport, Lyra Valkyria e Tiffany Stratton che spiccano su tutti. Se questo è il futuro della divisione femminile WWE, allora possiamo anche stare tranquilli.

I record di Bianca Belair

Vi sembrerà strano quello che sto per dire, soprattutto perché siamo dalla parte positiva dell’analisi, ma Bianca Belair non mi ha entusiasmata in questo 2023, o per meglio dire, nella seconda parte dell’anno. Il 2021 e il 2022 sono stati anni meravigliosi per la EST, mentre il 2023 un pochino l’ha fatta soffrire, specialmente a livello di booking e specialmente dopo la perdita del titolo; ma nonostante questo lei non si è fermata e ha macinato diversi record importanti che hanno fatto la storia, e per questo non posso non metterla tra le cose positive dell’anno, con la speranza che si tolga presto la zavorra delle Damage CTRL per rinascere dalle sue ceneri, anche se l’infortunio di Charlotte Flair non la sta aiutando in vista di WrestleMania.

Disfatta Damage CTRL

Sicuramente mi starete prendendo per pazza: “Ma come, una disfatta è tra le cose positive?”: eh sì, perché se all’apparenza per molti è stata una disfatta, io trovo che questa sia la strada giusta per le Damage CTRL. Mi spiego meglio: questa stable non è nata perché necessariamente dovesse sempre vincere e stare sopra tutti, ma è nata perché Bayley aveva il desiderio di mettere sotto i riflettori due wrestler poco calcolate dal pubblico, e indovinate? C’è riuscita. So che molti di voi sono affezionati a Bayley e vederla perdere sempre vi ha fatto male, e sapete che anche io sono una sua super fan, ma il suo perdere è okay perché se tiriamo le somme Dakota e IYO sono diventate campionesse di coppia, con la seconda che ha anche vinto il MITB Ladder Match e la cintura, quindi lo scopo di Bayley è diventato realtà e lo sarà ancora di più quando inevitabilmente lei sarà cacciata dal gruppo. Inoltre non negherò che io ho adorato l’inserimento di Asuka e Kairi Sane nella stable perché ha dato quel qualcosa in più e spero davvero che, una volta cacciata la Role Model, diventi una delle stable più fighe mai create.

La WWE rivoluziona i titoli femminili

Un’altra cosa positiva che ho riscontrato in WWE è stata la cancellazione delle versioni di Raw e SmackDown dei titoli femminili in favore del WWE Championship e del WWE Women’s World Championship, perché legare delle cintura a due brand significa tenerle in ostaggio, mentre così volendo, se per necessità si devono spostare le campionesse, come con il Draft o come con le sfide della vincitrice della Royal Rumble, si è più liberi di muoversi senza rovinare l’equilibrio. Per ora ovviamente hanno scelto, come con quelle maschili, di legarle in un certo senso ai due brand, perché giustamente due nelle stesso brand non avrebbe senso, ma non dare ai titoli i nomi dei due show permette scambi senza creare troppi problemi. La cosa negativa per molti è il design, ma secondo me c’è anche di peggio.

Kamille e il suo lungo regno in NWA

Quando sei una donna alta e muscolosa non è facile gestire le tue abilità sul ring, e Kamille non brilla di un talento enorme, ma il significato che il suo regno con la Burke ha per la NWA è importante. La wrestler infatti quest’anno si è unita ad alcune performer leggendarie con record importanti legati proprio all’NWA World Women’s Championship, scegliendo poi di sua spontanea volontà di cedere la cintura, cosa non da tutti anche perché era vicinissima probabilmente a spodestare Mildred Burke dal primo posto come campionessa più longeva, anche se ho la sensazione che non accadrà mai con nessuno perché quella cintura porta il suo nome e porta con sé la sua importantissima eredità. Non so esattamente cosa ci sarà nel futuro di Kamille, anche se nella mia testa qualche ipotesi c’è, ma voglio ringraziarla perché, che piaccia o no sul ring, ha avuto un rispetto immenso per l’NWA World Women’s Championship, Mildred sarebbe stata fiera di lei.

L’immensità delle Knockouts

Non so se riesco a trovare le parole giuste per spiegare cos’abbia significato questo 2023 per la divisione Knockouts di IMPACT, ma ci proverò. Mentre ci avviciniamo al ritorno della federazione sotto il marchio TNA, ripenso a quello che le Knockouts hanno fatto durante l’anno e mi vengono i brividi lungo la schiena, perché non c’è mai stato un mese in cui io non mi sia sentita felice di parlarvi del loro lavoro ad IMPACT, che fosse per gli show settimanali o per i pay-per-view. Ovviamente il merito va a loro perché hanno lavorato senza sosta regalandoci ottime contese, ottimi regni titolati, promo e tutto quello che volete, ma va anche a Scott D’Amore e Gail Kim per come hanno gestito il booking e prodotto il tutto, mischiando alla perfezione la nuova generazione con la vecchia. Ovviamente i miei complimenti vanno indiscriminatamente a tutte e non penso ci sia stato qualcosa in particolare che mi ha deluso, se non eventualmente qualcosa di minimo che già è volato via dalla mia testa, ma in particolare posso dirvi che ho amato alla follia la gestione di Mickie James e soprattutto le MK Ultra; la rivalità tra Masha Slamovich e Killer Kelly, due pazze scatenate nel senso buono della definizione, divenuta poi collaborazione, è qualcosa di meraviglioso e penso che siano entrate nella mia top 5 dei miei tag team femminili preferiti di sempre. Davvero, complimenti a tutti per il lavoro fatto con le Knockouts.

Il fuoco sotto il sedere di Athena

In WWE la fu Ember Moon non è mai stata fortunata, tra infortuni e un booking da strapparsi i capelli, ma è stato estremamente soddisfacente vederla rinascere in Ring Of Honor. In AEW purtroppo stava un po’ appassendo, ma nella seconda compagnia di Tony Khan è sbocciata, riuscendo a conquistare il titolo per portarlo alla vita per più di un anno, con il regno che sta continuando anche durante la stesura di questo articolo. Ma Ember non si è limitata solo a pensare a se stessa, ha fatto anche da mentore a Billie Starkz, il futuro del wrestling femminile, standole accanto e scontrandosi con lei. E poi, come non menzionare il fatto che ha avuto ben due main event in pay-per-view, fatto storico perché mai nessuna donna prima aveva lottato in quella posizione per la ROH, e lei lo ha fatto due volte. Incrociamo le dita perché abbia un 2024 splendido come il 2023. Athena È la ROH.

L’anno di Stephanie Vaquer

Premessa super doverosa: ho iniziato a masticare un po’ di Lucha Libre vera e propria solo in questo 2023, perché lo dico sempre che è importante crescere al proprio ritmo, quindi non posso fare un’analisi profonda delle cose, ma posso dirvi un po’ su quello che ho osservato in questo mio anno di apprendimento. Se qualcuno dovesse chiedermi cosa mi è rimasto in mente di questo 2023 per quanto riguarda il wrestling messicano, non esiterei a dire Stephanie Vaquer. La wrestler ha ottenuto varie vittorie titolate, match importanti come quello avuto con la NJPW contro performer come Mercedes Moné, fino ad arrivare ai vari riconoscimenti che il Messico le ha conferito. Per quanto mi riguarda, la wrestler cilena è stata il simbolo delle donne nella Lucha Libre quest’anno e mi auguro solo che possa crescere ancora di più nel 2024.

Charlynch reunion

Ovviamente questo avrei potuto metterlo tra le cose positive in ordine crologico, ma è stato il mio personale momento preferito del 2023, quindi il meglio per ultimo. Non ho mai nascosto di avere un debole per le Four Horsewomen, specialmente Becky Lynch e Charlotte Flair, perché la prima mi ha riportata al wrestling e la seconda è diventata rapidamente la mia seconda wrestler preferita di sempre, e non so neanche spiegarvi come e perché, è una scintilla che ti scalda e basta. Io purtroppo non mi sono potuta godere il loro inizio in WWE e quindi la loro amicizia perché in quel periodo ero in pausa dal wrestling, ma recuperandolo negli anni mi hanno sempre riempita di gioia e mi dispiaceva vedere quel rapido declino di una bellissima amicizia solo perché il successo a volte dà alla testa, e soprattutto non ho mai sopportato la scusa che ha dato l’irlandese del fatto che volevano essere entrambe al top e quindi non potevano andare d’accordo, anche perché come abbiamo visto c’era e c’è sempre posto per entrambe al top, quindi non aveva senso litigare. Poi quest’anno, un po’ per necessità, Triple H le ha riunite in occasione di Survivor Series War Games e lì è rinata la magia, quella magia che c’era a NXT e poi i primi tempi nel main roster, perché a questo punto della loro carriera, in cui palesemente hanno ormai fatto quasi tutto, è stupido continuare ad odiarsi, e finalmente le abbiamo riviste insieme sorridenti a scherzare non solo sul ring, ma anche in conferenza stampa, dove si è visto davvero che non era solo una storyline per il match, ma era la realtà. Da qualche mese ormai la mia vita si è riempita di eventi abbastanza negativi, quest’ultima parte del 2023 non è stata facile per me, ma questa reunion Charlynch mi ha donato un po’ di felicità e non lo dimenticherò mai.

ll peggio del 2023

Stephanie McMahon lascia la dirigenza WWE

Questa cosa voglio inserirla nel peggio perché secondo me si è persa l’occasione di creare un duo indistruttibile con Stephanie McMahon a gestire la WWE al posto del padre e il marito Triple H ad occuparsi dei talenti e del bookig. Dai, sarebbe stato epico! Non escludo che potrebbe tornare prima o poi.

Il pessimo regno da campionessa di Rhea Ripley

Come dicevo già nel meglio, penso sia chiaro che nel peggio debba starci il regno come campionessa prima di SmackDown e poi del mondo di Rhea Ripley. Nonostante dalla Rumble a Mania sia stato tutto giusto per lei, dopo la vittoria del titolo le cose sono peggiorate nettamente, colpa del fatto che la WWE l’ha dirottata troppo verso il Judgment Day, quasi come se ne fosse il leader che si occupa di tutto, distogliendo la sua attenzione dalla divisione femminile e quindi dal difendere la cintura come la campionessa dominante che dovrebbe essere. Sono abbastanza sicura che un anno pieno di regno se lo farà e che perderà a WrestleMania, però mi dispiace molto che sia stato uno spreco il suo regno, sembra un disco rotto dopo quanto era accaduto anche quando era campionessa NXT.

Il main event negato a WrestleMania 39

Mi lego al discorso di Rhea Ripley campionessa sottolineando ancora una volta quanto sia stata una delusione vedere il suo match contro Charlotte Flair in una posizione che non fosse quella del main event a WrestleMania. So che molti sostengono che sia stato giusto darlo a KO e Sami Zayn contro gli Usos, e da un lato è vero, quello del fatto che la storyline era nettamente più calda, ma odio odio odio la gente che ha detto che se lo meritavamo perché è una storia a lungo termine. Davvero? Forse ci siamo dimenticati che Charlotte Flair e Rhea Ripley erano praticamente in faida dal 2020, ma dettagli a quanto pare. La cosa positiva è che almeno le due hanno dimostrato che le donne si meritavano quel posto regalandoci un match assurdo, uno dei migliori non solo del 2023, non solo delle donne, non solo della WWE e non solo delle donne allo Showcase of the Immorals, ma in generale.

Rivalità tra Becky Lynch e Trish Stratus

Se lo Steel Cage Match è stato qualcosa di fantastico, la loro rivalità vista globalmente è stato un fallimento su tutti i fronti. Ad uscirne distrutte per quanto mi riguarda sono state principalmente Zoey Stark, che tolte due chance al titolo di Rhea Ripley non ha combinato molto, complice anche lo scarso talento al microfono, e Trish Stratus, sotto il punto di vista del suo personaggio. Se la Trish giovane funzionava da heel, quella di oggi non ci sta proprio e commette diversi errori con il suo personaggio soprattutto nei promo, mentre dal lato del lottato sa ancora dire la sua per via della sua forma fisica impeccabile per la sua età. Ne esce un po’ meglio Becky che è stata nuovamente in grado di sconfiggere una Hall of Famer, ma niente di più.

Gli infortuni in STARDOM

Se da un lato la STARDOM ha avuto un anno meraviglioso, dall’altro è stato un disastro unisco, specialmente a partire da fine estate. Purtroppo in tantissime wrestler si sono infortunate, e personalmente non mi trovo d’accordo con Giulia per una volta, quando dice che non è colpa della fitta schedule. Lungi da me pensare di saperne di più di un’atleta professionista o di chi vive ogni giorno in quella situazione, ma un corpo ha anche bisogno di riposare e la STARDOM, tra show settimanali, grandi eventi e tornei, ha dato poco riposo alle sue performer che inevitabilmente ne hanno risentito soprattutto fisicamente. Non è giusto, contando che lì ci lottano wrestler anche abbastanza giovani, mettere in pericolo la loro vita e la loro carriera per degli show che alla fine purtroppo neanche attraggono poi così tanto pubblico. È una cosa che spero si possa rivedere con il nuovo Presidente della Bushiroad, e secondo le sue dichiarazioni sarà così, vedremo.

Non ci siamo ancora in AEW

Io veramente, non c’è cosa che vorrei di più in vita mia che sedermi davanti al computer per scrivere questo articolo a fine anno e dirvi: “Oh che bello, la AEW finalmente ce l’ha fatta.” Ma indovinate un po’, anche quest’anno niente, e se possibile pure peggio degli anni precedenti. Questo 2023 per la divisione femminile AEW è stato un disastro, tra cambi titolati insensati, infortuni e scelte di booking che per l’amor del cielo che Dio ci aiuti. Gli infortuni neanche li commento perché sono avvenimenti che si commentano da soli e ovviamente non dipendono da nessuno e sono un grandissimo dispiacere, ma sul resto ci sarebbe da stare qui a parlare ore. Vi dico secondo me le cose più clamorose. Parto con il dire che ho odiato la fallimentare gestione delle Outcasts che avevano un potenziale gigantesco, ma soprattutto odio ancora di più come è stata posta fine alla loro alleanza, in fretta e furia, senza un minimo di sfumature. Poi, ovviamente, il regno titolato di Saraya che vince a All In solo perché si trova a Londra è una delle scelte più deliranti che io abbia mai visto, perché tanto lo sapevamo tutti che non poteva essere una campionessa che difende dati i suoi problemi fisici, e soprattutto scandaloso che a portarle via il titolo non sia stata Toni Storm stessa con una bella rivalità che lì si che avrebbe ucciso la stable per sempre. E collegandomi a questo ovviamente ci sono i cambi imbarazzanti di titolo con una come Hikaru Shida usata come una marionetta per fare da tramite ai veri regni che avevano in mente o cose simili. Oppure mi viene in mente il breve regno di Kris Statlander, gettato al vento perché era più over Julia Hart quando Kris ci ha messo un anno per avere quella cintura dato l’infortunio ed è stata anche colei che ha battuto quella che sembrava imbattibile. Se parliamo di booking in generale, c’è sempre una scarsa gestione di storyline che non ruotano intorno ai titoli, alleanze random, gente che sparisce e torna quando vuole e giovani talenti come Skye Blue e Willow Nightingale che arrivano a toccare quasi la gloria e poi vengono ributtate giù. Facciamo così, io non dico la preghierina per un 2024 migliore così magari Tony Khan si sveglia e usa i talenti che ha.

Il main roster WWE fatica

Ora, giusto perché io non sono di parte, anche la WWE si becca la sua bella dose di cazziata, perché ad inizio anno ha annaspato parecchio anche lei. Ovviamente c’è da considerare che stavano passando un momento di transizione con tutte le notizie su Vince McMahon e la vendita, mentre ora sono decisamente più stabili anche con tutti i rinnovi di contratto, però mamma mia, è stato un parto. Escluse alcune cose positive, il resto stava veramente andando a rotoli e non avevo grosse speranze per un anno quantomeno buono, ma alla fine si sono ripresi abbastanza. La cosa peggiore è ovviamente stata la divisione ci coppia, ma ci arriviamo.

I titoli di coppia WWE sono maledetti

Mamma mia, la sfiga che hanno portato questi titoli! A catena si sono infortunate diverse campionesse, il match a WrestleMania per vincerli è stato qualcosa di imbarazzante, la maggior parte delle coppie che lo hanno vinto erano random o sono durate tre secondi… devo continuare? Ecco qui, la preghiera la faccio: spero che nel 2024 ci sia davvero l’intenzione di costruire una divisione femminile del coppia come si deve, perché altrimenti è meglio salutare i titoli e basta, e credetemi che io li voglio perché secondo me devono esserci, ma voglio anche dei tag team veri, una divisione vera.

Infortunio Charlotte Flair

Come per il meglio, anche per il peggio mi sono lasciata per ultima la cosa che a livello personale mi ha colpita di più. Aldilà che, come ho già detto, gli infortuni sono veramente brutti sotto tanti punti di vista, questo mi ha colpita particolarmente perché si tratta della mia wrestler preferita, quindi sapere che probabilmente per un anno non la vedrò esibirsi mi fa malissimo, anche perché pianificavo di andare a vedere live per la prima volta la WWE in vita mia per vedere anche lei e invece tra questo e altri segni del destino mi metterò da parte i soldi con la speranza di vedere essere a WrestleMania nel 2025. In generale, trovo che sia una grande perdita per la divisione femminile non solo per quello che rappresenta Charlotte Flair, ma perché era sicuramente una “pedina” fondamentale nella Road to WrestleMania, e invece dobbiamo attendere per vedere il suo match contro Bianca Belair.

Considerazioni finali

Non voglio troppo annoiarvi con ulteriori discorsi, ma ci tenevo a dire che trovo sia stato un anno abbastanza positivo per il wrestling femminile in generale e spero che il 2024 possa alzare ancora un po’ di più l’asticella, anche se ho la sensazione che potrà davvero essere rivoluzionario con un po’ di impegno in più da parte di tutti.

Personalmente ho dei bei ricordi legati alla disciplina in sé, un po’ meno devo dire a livello umano con altri fans, non voi che seguite il progetto ovviamente, ma in generale con persone sul web che secondo me a volte esagerano rovinandomi i momenti belli, ma questa è la vita no?!

Ultima cosa, ma non assolutamente per importanza, grazie ancora dell’immenso sostegno che date a Donne Tra Le Corde, soprattutto grazie di aver supportato così tanto il sito che è ufficialmente nato in questo 2023, dopo esser stato blog per due anni. È una soddisfazione immensa per me vedere tanto supporto verso il wrestling femminile, continuate.

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Donne Tra le Corde non detiene nessun diritto su i marchi, immagini e loghi riferiti alla All Elite Wrestling, WWE inc o altre fonti citate in questo articolo. Credits a tutti i fotografi che hanno scattato le foto presenti nell’articolo. L’articolo è stato scritto e curato da Rachele Gagliardi, fondatrice e blogger di Donne Tra Le Corde. Revisione di Irene Zordan.

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