Joshi Sakè: Chigusa Nagayo vs Dump Matsumoto, un fuoco che arde ancora

Ben ritrovati cari lettori del blog, eccoci qui per un altro articolo della nostra rubrica dedicata al mondo del Joshi. Sono la vostra Komorebi ed oggi vorrei parlarvi di quella che è considerata la rivalità iconica nella storia del Joshi. Come tutti noi fan di wrestling sappiamo, una componente fondamentale del wrestling sono le rivalità (o feuds) tra wrestlers. Ovviamente, anche nel Joshi Puroresu le rivalità sono un elemento necessario ed imprescindibile per costruire la struttura portante dei match tra rivali, seguendo il classico canovaccio che vede contrapposti face contro heel che poi si traduce nell’eterna sfida tra bene e male, tra buoni e cattivi. Tra le più note potrei citare la storica rivalità tra Manami Toyota ed Aja Kong, o anche quella tra la stessa Aja Kong e Meiko Satomura (una rivalità durata oltre dieci anni!), o ancora qualcosa di più recente come la rivalità tra Kana/Asuka e la stessa Meiko, oppure forse potrei citare quella più recente della lista, il meraviglioso feud tra Mayu Iwatani e Io Shirai regalatoci dalla Stardom.  Eppure nessuna di queste rivalità ha mai raggiunto i livelli del sanguinario (capirete poi perché ho usato questo termine specifico), feud tra Chigusa Nagayo e Kaoru “Dump” Mastumoto, sia perché ha offerto il miglior storytelling che si sia mai visto nel panorama Joshi, sia per le emozioni che ancora oggi questo scontro riesce a provocare nei fan. 

Prima di parlarvene però credo sia doveroso fare una breve analisi dei loro personaggi. 

ATTENZIONE!!! Il seguente articolo contiene parole e immagini forti, se siete sensibili fate attenzione.

Due mondi opposti

Chigusa Nagayo faceva parte (insieme a Lioness Asuka) delle Crush Gals, quello che ancora oggi è ritenuto il tag team di babyfaces più iconico nella storia Joshi Puroresu. Il team era ispirato alle Beauty Pair, il tag team degli anni ’70 al quale fu pure dedicato un film (come abbiamo visto nel post del mese scorso). Entrambi i team hanno in comune il fatto di essere basati sull’idea di due amiche per la pelle, tutto cuore e sacrificio, sempre disposte a gettare il cuore oltre l’ostacolo per superare nemici ed avversità. Tutti i buoni valori della fatica, del sacrificio e del lottare sempre senza arrendersi mai, formavano la ricetta perfetta per far sì che Chigusa e Lioness potessero diventare le beniamine del pubblico, entrando soprattutto nel cuore dalle teenagers che vedevano in loro delle vere e proprie eroine da tifare e sostenere sempre. Ad ogni loro ingresso, il pubblico andava in visibilio e le sosteneva dall’inizio alla fine durante gli incontri intonando addirittura il coro Chi – gu – sa! a ritmo della loro musica d’ingresso. 

Kaoru “Dump” Matsumoto, era invece l’esatto opposto di Chigusa, grossa di stazza e con un look in stile punk. Dump incarnava il male puro, la prepotenza, la violenza e tutti i cattivi valori che l’essere umano possa avere. In quegli anni Dump aveva fondato le Gokuaku Domei (anche conosciute come Atrocious Alliance), una fazione di teste calde senza scrupoli sempre pronte alla rissa e a distruggere qualsiasi cosa o chiunque si mettesse sul loro cammino. Di questo gruppo di heel senza scrupoli facevano parte oltre alla leader Dump Mastumoto, anche Bull Nakano, Condor Saito e Crane Yu, anch’esse note per il loro look molto ribelle composto da occhiali da sole scuri, creste punk dai colori accesi, giubbini in pelle ed armi sempre in pugno. Il gruppo era proprio temuto dal pubblico, tanto da provocare reazioni di reale paura tra gli spettatori dello show che restavano attoniti ed impauriti nel guardarle creare il caos per le arene del Giappone. Se già Condor, Bull e Yu facevano venire i brividi agli spettatori al solo guardarle, il gelo calava totalmente quando ad uscire dallo stage era Dump. Addirittura quando Dump camminava tra gli spalti (cosa che tutte le componenti del gruppo erano solite fare durante i loro atti vandalici nelle arene), le persone del pubblico si spostavano per evitare di avere un contatto con lei, temendo di poter diventare vittime della sua estrema violenza. 

Il Giappone non è abbastanza grande per entrambe

Insomma, i due team erano gli ingredienti ideali da mettere insieme per creare la ricetta perfetta per una rivalità vincente. Eppure fa strano pensare che quella rivalità è finita alla storia più per caso che per reale volontà della federazione. Il feud nacque più che altro per occupare il midcarding degli show della AJW, ma in poco tempo divenne l’attrazione principale per il pubblico, superando anche le faide delle zone più alte della card, capace di fare sold out in ogni arena e innalzando considerevolmente gli ascolti tv. Il pubblico adorava incitare le proprie beniamine contro quelle brutte prepotenti, incapaci di vincere un match sportivamente come facevano invece le loro amate Crush Gals. Alla base della rivalità c’era soprattutto la popolarità di Chigusa che si contrapponeva perfettamente all’odio viscerale che il pubblico provava per Dump. Nel 1985 le due fazioni si scontrarono numerose volte in una serie di match che videro trionfare spesso la fazione heel che era solita utilizzare le più disparate tattiche per imbrogliare o vincere di prepotenza. Oltre agli attacchi prima, dopo o durante i match, la tattica principale era quella di colpire l’arbitro per metterlo fuorigioco per diverso tempo in modo che la fazione al completo potesse sfruttare il vantaggio numerico (le Crush Gals erano solo in due contro quattro) per attaccare le povere Chigusa e Lioness con armi o altri oggetti presenti in arena (una volta Dump utilizzò addirittura una forchetta per trapassare la pelle del viso delle rivali). 

La rivalità si accese sempre di più quando Dump e la sua banda riuscirono a strappare le cinture di coppia a Chigusa e Lioness, diventando ossessionate dalle due babyfaces tanto da interferire in ogni loro match. Gli assalti delle Gokuaku Domei non si limitavano però ai soli match delle Gals, ma addirittura andavano in scena anche durante le trasmissioni televisive ed ebbero come bersaglio soprattutto i programmi per ragazzi, allo scopo di incrementare ulteriormente l’heat da parte del pubblico che parteggiava per Chigusa e Lioness. Volendo citare un episodio avvenuto al di fuori dei ring della AJW, celebre è l’assalto delle Gokuaku ai danni di un professore in un liceo femminile, sotto gli sguardi impauriti delle studentesse che poi rappresentavano il target principale dell’intera rivalità. 

Una questione personale

Quella che era nata come una sfida tra bande, cambia definitivamente e diventa una vera e propria questione personale quando Dump elimina Chigusa dal prestigioso Japan Grand Prix, interrompendo bruscamente la sua ascesa verso il titolo. Infatti, se Chigusa aveva cercato di andare oltre e dimenticarsi dei soprusi della Matsumoto, dal canto suo Dump non aveva alcuna intenzione di smettere di perseguitare la sua rivale. Tuttavia, l’eliminazione dal Grand Prix era un affronto troppo grave che Chigusa non poteva far passare e, pur sapendo che l’incontro sarebbe stato decisamente impari, accetta lo stesso la sfida lanciatagli da Dump che propone un Hair vs Hair match, ovvero un match al termine del quale la vincitrice avrebbe potuto rasare i capelli della sconfitta. Chigusa dalla sua ha la fedele compagna Lioness Asuka ed il sostegno del pubblico totalmente schierato dalla sua parte. Dump intanto aveva ampliato il suo arsenale di tattiche scorrette, corrompendo l’arbitro Shiro Abe per guadagnarsi ulteriori vantaggi nei suoi match. Abe era vittima della prepotenza e delle minacce delle Gokuaku e per questo era sempre pronto a favorirle con conteggi veloci o “incidenti” volti ad intralciare le rivali. Per fortuna di Chigusa, la federazione decise che l’arbitro designato per quella contesa non fosse Abe, ma Jimmy Kayama che poi era il nome fittizio di Kunimatsu Matsunaga, uno dei quattro fratelli fondatori della AJW. 

Nonostante la scelta di un arbitro diverso, i favoritismi non sembrano però cessare a causa della paura che il direttore di gara nutre per Dump e compagne. Inoltre, Dump se ne inventa un’altra delle sue per ottenere un ulteriore vantaggio, usando questa volta addirittura una sostituta. Infatti, la sera del match, svoltosi il 28 agosto del 1985, le Gokuaku si presentano sul ring mascherate. Quando però quella che tutti credevano essere Dump si toglie la maschera, si scopre che in realtà si tratta di Crane Yu che per fattezze fisiche ed estetiche era quella più simile a Dump tra le componenti della fazione. Il trucco inganna Chigusa, Lioness ed il pubblico che resta attonito, mentre la vera Dump irrompe sul ring e colpisce Chigusa alle spalle. Lo stupore deriva soprattutto dal fatto che Crane Yu era stata allontanata brutalmente dal gruppo qualche settimana prima per essere stata la causa di alcune sconfitte subite dalla fazione. Questa è l’occasione perfetta per Yu, pronta a redimersi aiutando Dump riconquistando la sua fiducia. 

Il pubblico però continua a crederci e a sostenere Chigusa che fa davvero di tutto per contrastare le scorrettezze di Dump. Purtroppo però tutto questo è troppo anche per una combattente esemplare come lei. Infatti, quando sembra di poter portare a casa il match grazie ad una Sharpshooter che coglie di sorpresa Dump, ecco che le fedeli compagne della Matsumoto la riportano fuori dal ring per colpirla con i più disparati oggetti (mazze da kendo, forbici, bidoni della spazzatura, catene, sedie ecc.), neutralizzando facilmente anche il disperato soccorso di Lioness Asuka che nulla può da sola contro le quattro nemiche. Il colpo di grazia arriva quando Dump colpisce con una sedia la testa della povera Chigusa che ormai stremata fuori dal ring non riesce ad alzarsi dal conteggio di dieci. Al suono della campanella dopo il dieci, l’atmosfera nell’arena diventa surreale. Si sentono vere e proprie grida di dolore provenire dagli spalti, pianti strazianti, le telecamere inquadrano volti bagnati  dalle lacrime e addirittura ragazze che si strappano i capelli dalla rabbia. La loro eroina è caduta e la malvagia Dump può prendersi il premio tanto ambito: l’umiliazione della sua rivale davanti al suo pubblico che piange e si dispera per lei. 

Una questione personale… di nuovo 

Chigusa ottiene la sua vendetta poco meno di un anno dopo, quando l’11 luglio del 1986, le due acerrime rivali incrociano nuovamente le spade. A proposito di spade, Dump si presenta sul ring proprio con una spada che non si limiterà ad usare come oggetto scenico, ma anzi ferirà sia le avversarie che l’arbitro. Chigusa dal canto suo, stavolta si presenta accompagnata da alcune rookie pronte a contrastare le angherie delle rivali. Il match ha la stessa stipulazione di quello dell’anno prima, sempre con i capelli, o meglio l’umiliazione della rivale in palio. La banda di Chigusa viene ben presto sgominata dallo strapotere delle rivali ed il match sembra rapidamente prendere di nuovo la piega del precedente con Chigusa sempre vittima delle scorrettezze di Dump e delle sue scagnozze. Tuttavia, questa volta l’ego smisurato e la supponenza giocano a Dump un brutto scherzo. Chigusa, già stremata dai molti colpi subiti, sfrutta l’unico momento di distrazione di Dump che intanto era impegnata ad aizzare il pubblico essendo sicura di aver il match in tasca, riuscendo ad ottenere un conteggio di tre con una culla sulla sua rivale. 

I pianti di dolore, le grida strazianti e le lacrime sono solo un brutto ricordo, perché ora l’atmosfera nell’arena è totalmente diversa con grida di gioia ed il pop più sonoro mai ottenuto nella storia del Joshi, tutto per Chigusa. Mentre in arena risuonano fortissime le urla di gioia del pubblico ed è visibile la felicità negli occhi di Chigusa per aver ottenuto la sua vendetta, Dump appare invece in preda alla rabbia e scatena la sua furia su tutto ciò che si trova davanti ai piedi. Paradossalmente l’unica che riesce a calmarla è proprio Chigusa che la invita a tenere fede al suo patto. A quel punto Dump accetta il suo pegno, si siede a braccia conserte non abbandonando mai il suo atteggiamento fiero e prepotente, mentre le vengono tagliati i capelli. Tuttavia, il momento di sportività dura poco, dato che Dump riprende a sfogare la sua ira su arbitri, addetti ai lavori, le rookies aiutanti di Chigusa e qualsiasi altro essere umano che le si pari davanti. 

Ma è davvero finita?

La rivalità più accesa della storia del Joshi si può dire conclusa quella sera, anche perché Dump si ritirerà per alcuni anni dal wrestling nel 1988, salvo poi tornare nuovamente sul ring per qualche breve stint, anche se possiamo ritenerla una wrestler attiva ancora oggi che lotta soprattutto come part timer in eventi celebrativi. Tuttavia, Dump è sempre stata una che ama sorprendere e lo farà anche in occasione del suo ritiro. Infatti, sceglierà di ritirarsi facendo coppia proprio con Chigusa Nagayo. Un attestato di stima non indifferente da parte sua nei confronti di Chigusa, perché dimostra che Dump la ritenga nel bene e nel male una parte importante della sua carriera da wrestler. 

Tuttavia, un piccolo fuocherello acceso tra le due rivali storiche sembra continuare ad ardere anche a distanza di anni, pronto a diventare un falò al primo soffio di vento. L’occasione arriva nel 2015, quando Dump, che aveva interrotto il suo ritiro 7 anni prima (anche se per lo più per stint brevi e sporadici in varie federazioni del Giappone), finisce coinvolta nella rivalità che imperversa in ZERO – 1 tra Atsushi Onita ed il capo dei Wodoo Murders, TARU. Dopo l’ennesimo attacco subito dai Woodo Murders, Onita è alla ricerca di alleati per difendersi e durante la sua ricerca si reca al dojo della Marvelous per assoldare la fondatrice della neonata federazione femminile, la leggendaria Chigusa Nagayo. Quel nome e quel cognome sono più che sufficienti per far tornare in campo Dump e farla schierare con TARU. 

Il proseguo della rivalità tra le due non poteva non avere un palcoscenico speciale, o per meglio dire brutale. Infatti, Onita e Chigusa affrontano Dump e TARU in un Exploding Barbed Wire match con l’aggiunta di altri giocattolini molto carini come le sedie rinforzate e le mazze esplosive. Il match viene vinto da Onita e Chigusa con quest’ultima che a fine match appare addirittura commossa e fa un cenno di stima all’eterna rivale. Il tutto si conclude con un finale a lieto fine, tra strette di mano sia tra Dump e Chigusa che tra TARU ed Onita. Il problema è che TARU non aveva nessuna intenzione di chiudere lì la faccenda e quando Onita si volta lo colpisce alle spalle. Dump non se ne sta certo a guardare ed attacca a sua volta la rivale di sempre. La rivalità quindi procede con i due schieramenti che si affrontano per altri due match fino al 2016, quando viene inserita nel feud anche Takumi Iroha, la nuova rookie prediletta di Chigusa, oggi stella della Marvelous.

Finita lì? No, macché. L’ultimo scontro di una rivalità senza fine risale all’inizio del 2021, appena un anno fa, quando Chigusa e Dump hanno nuovamente lottato l’una contro l’altra in occasione del progetto Assemble che mira alla collaborazione delle promotion di Joshi più note del Giappone per creare eventi unici ed indimenticabili. Sarà stato questo l’ultimo atto di una rivalità eterna? Io non ci giurerei…

A differenza della rivalità eterna tra Chigusa e Dump che sembra infinita, l’appuntamento con la rubrica Joshi Sakè per questo mese si conclude qui. Ci rileggiamo a marzo. Un saluto dalla vostra Komorebi

Articolo precedente: Joshi Sakè: il Joshi Puroresu tra cinema e videogames

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